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Spiegarlo è semplice perchè consistono in medicinali il cui obiettivo è quello di curare e guarire infezioni la cui causa è di tipo batterico. Non sortiscono sufficiente efficacia nei riguardi di infezioni dette virali (raffreddore, influenza). Grazie a questa classe di farmaci, la ricerca medico scientifica è riuscita a migliorare notevolmente la salute di intere comunità influendo positivamente sulla società.
Dal punto di vista della loro azione farmacologica, un antibiotico rappresenta una sostanza sintetizzata in laboratorio o ottenuta da organismi viventi. Vengono prescritti in genere quando il medico reputa che l’infezione batteriologica non sia adeguata per guarire da sola o quando i tempi di guarigione si potrebbero protrarre a lungo.
A seconda del loro effetto sul microrganismo si dividono per classificazione funzionale:
In letteratura si fa riferimento a questo tipo di sostanze se hanno proprietà antibatteriche e derivano dalle piante. Posso esistere anche quelli che derivano da funghi, batteri e animali. Così come per i prodotti di origine farmaceutica, il loro scopo può essere bidirezionale: inibire la crescita batterica oppure uccidere i batteri stessi.
Gli antibiotici naturali che prendono origine dalle piante sono rimedi omeopatici, è comunque necessario consultare uno specialista prima di farne uso. La loro tipologia di origine inoltre può non renderli totalmente efficaci per tutti i soggetti, meglio quindi rivolgersi sempre a un tecnico in grado di darvi consigli utili. I più comuni sono: eucalipto, propoli, cipolla e aglio.
Per quanto concerne quelli estratti da batteri, essi provengono dal frutto dell'isolamento da colture batteriche e più nel dettaglio da actinomiceti. Tra questi:
Nome | Descrizione |
Tetracicline | Azione batteriostatica formatasi da batteri attinomiceti appartenenti al genere Streptomyces |
Carbapenemi | Azione batteriostatica |
Macrolidi | Azione battericida e batteriostatica: ne fanno parte l'azitromicina e la claritromicina |
Gli antibiotici prodotti da funghi, la penicillina è uno di questi, è stato studiato a lungo dai ricercatori nel corso degli anni. Fanno parte di questa classe la benzilpenicillina, l’oxacillina, l’ampicillina.
Si intende la classificazione ad essi relativa in base allo spettro d’azione: quelli a largo spettro sono attivi sia verso i batteri gram positivi che gram negativi. Il loro obiettivo è quello di curare un’ampia varietà di infezioni, tra cui quelle alle vie respiratorie, le contaminazioni dei tessuti molli oltre che del derma, delle vie urinarie, degli addominali.
Esistono numerosi antibiotici appartenenti a questa classe, tra i più utilizzati in commercio risaltano l’Amoxicillina e la levofloxacina che si utilizzano in svariati ambiti come quello pneumologico o dermatologico.
A seconda della gravità dell’infezione per la quale il vostro medico vi ha prescritto una cura antibiotica, i tempi per osservare i primi miglioramenti possono essere differenti. In genere però gli antibiotici iniziano a fare effetto dopo due giorni dall’inizio della terapia. Non è necessario andare nel panico se entro le prime 48 ore non si manifestano miglioramenti, sentite sempre l’opinione del medico curante su come sta procedendo la cura.
Si tratta ovviamente è la guarigione e lo stare bene, per raggiungere tale obiettivo però è necessario che la terapia venga seguita in modo corretto, solo in questo modo l'antibiotico può fare effetto!
Per garantirne l’efficacia è necessario seguire la posologia presente nel bugiardino e ancor prima attenersi alle istruzioni scritte dallo specialista. Generalmente però ci sono delle indicazioni che valgono per tutti i tipi di farmaci che hanno l’intento di intervenire su contagi derivati da sostanze batteriologiche.
Gli antibiotici vanno ingeriti ad intervalli regolari e solitamente a digiuno o stomaco vuoto (anche se non vi è una indicazione che ne vieta il contrario). Se vi state domandando se assumerli prima o dopo i pasti dovete sapere che l’assunzione di alimenti può rallentare l’assorbimento del rimedio e di conseguenza della possibilità di guarire. Scegliete voi però quando assumerli, la cosa importante è rispettare le tempistiche dettate dal piano terapeutico.
Se non viene associata una corretta alimentazione e idratazione durante le terapie si potrebbero verificare dolori che intaccano lo stomaco, bevendo molta acqua e mangiando sano tutto si può risolvere. Nei casi più gravi potrete ricorrere a un gastroprotettore.
La risposta è affermativa, in ambito scientifico, non si segnalano, se non in casi particolari, interazioni tra i due tipi di farmaci in quanto l’antibiotico agisce ostacolando la crescita batterica che rappresenta la causa dell’infezione mentre l’antinfiammatorio ha come meccanismo d’azione la riduzione della risposta infiammatoria che è scatenata dall’infezione stessa e che ne influenza la sintomatologia.
Attenzione, queste sono indicazioni di massima, associare i due tipi di rimedi e prendere quindi antibiotici e antinfiammatori insieme durante una terapia può portare a gravi casi di disidratazione nonchè reazioni allergiche in soggetti che hanno allergie a uno o più medicinali. Recatevi presso lo studio medico di fiducia e parlate con un esperto che è in grado di prescrivere una cura specifica in base alla vostra storia clinica.
Questo medicinale va preso sotto prescrizione medica in casi ben specifici e per cui ci sia un’evidenza comprovata da esami obiettivi e analisi. L’antibiotico il cui principio attivo è l’azitromicina va preso per queste infezioni:
Fare attenzione in quanto Zitromax (Azitromicina) può alterare la funzionalità renale e può essere tossico per il fegato. Prima dell’uso è obbligatorio rivolgersi a un dottore o specialista.
Facendo parte della classe degli antibiotici ad ampio spettro, il suo utilizzo in medicina è assai frequente e destinato alla cura di diverse patologie batteriche; tuttavia l’utilizzo principale che se ne fa è rivolto alle patologie delle vie respiratorie e otite. Si è fatto un gran parlare della scarsa efficacia degli antibiotici come l’Augmentin (Amoxicillina) nella cura del covid, variante omicron, compresa.
È bene però specificare che anche se effettivamente non vi siano indicazioni all’utilizzo di Amoxicillina per contrastare le infezioni virali come il covid, questa si può prescrivere in quei pazienti che proprio a causa del virus hanno sviluppato delle sovra infezioni batteriche.
Prima di capire se è necessario effettuare una cura specifica, il miglior modo per procedere è quello di andare alla scoperta delle cause che hanno portato all’infiammazione del tratto urinario. Questo disturbo che può essere molto doloroso a volte può essere però confuso con dei semplici dolori legati a irritazioni o disidratazione ed è sufficiente bere molta acqua per farli passare.
Per verificare che sia la cistite è bene fare degli esami come il test delle urine e ovviamente farsi visitare da un medico. Appurato che soffriate di questo disturbo e che sia di tipo infettivo, causata quindi da qualche batterio, si può procedere con la somministrazione, da parte di uno specialista, di principi attivi presenti in questi antibiotici:
Lo scopo della terapia deve essere quello di disinfettare le urine ma anche raggiungere i tessuti del tratto urinario.
Ricorrere a questo tipo di rimedio in caso di dolori del tratto faringeo deve essere l’ultimo step di altre azioni che possono essere messe in pratica e che risultano magari meno invasive. Sovente questo tipo di disturbo appare durante la stagione autunnale in concomitanza dei primi freddi; in prima analisi sarà sufficiente indossare una sciarpa e tenere al caldo la gola per tornare a stare bene.
Se il dolore dovesse essere persistente, bevande calde, caramelle e pastiglie alla menta e a base di erbe alpine potrebbero alleviare la sofferenza e risolvere il problema. Se continuate a stare male allora ci si può recare dal medico per farsi visitare, un otorino infatti dopo un esame obiettivo potrà stabilire se si tratta di un disturbo di tipo infettivo e batterico somministrandovi un antibiotico. Se avete mal di gola, prima di allarmarvi, aspettate e capite se vi passa con i semplici “rimedi della nonna”.
I problemi che i dentisti sono tenuti a risolvere sono svariati: carie, devitalizzazioni, protesi, gengiviti. Tra quelli più seri, che necessitano di cure che possono proseguire anche presso la propria abitazione, vi sono gli accumuli di essudato purulento che si accumula in una sacca della pelle. Noto più comunemente come ascesso dentale, questo fastidio deve essere curato sotto le attente osservazioni espresse dall’esperto presente nello studio dentistico di riferimento mediante la prescrizione di appositi antibiotici per denti.
Lo schema che segue vuole dare delle indicazioni di massima. Ogni paziente deve obbligatoriamente consultare un medico e seguire in modo scrupoloso esclusivamente le sue indicazioni terapeutiche.
Antibiotico | Indicazioni |
Amoxicillina | 2 o 3 g ogni 8 h |
Piperacillina | Come da terapia medica |
Rokitamicina | 400 mg 2 volte al dì |
Metrodinazolo | Per via endovenosa nei casi gravi |
Doxiciclina | 1 pastiglia da 100 mg al giorno |
Una donna incinta vede le sue difese immunitarie diminuire e di conseguenza può essere più soggetta a infezioni di causa batterica. La prima regola, durante i nove mesi, è quella di prevenire l’esposizione ad eventuali eventi infettivi, ad esempio, può essere utile sottoporsi al vaccino antinfluenzale che anche se può portare a stanchezza e debolezza nel periodo post somministrazione, potrebbe evitare di dover ricorrere a farmaci per curare le conseguenze. In gravidanza gli antibiotici di prima scelta da prendere, e che vi deve tassativamente prescrivere un medico, sono l’Amoxicillina e l’ampicillina. In seconda analisi, la clindamicina è indicata se le cure a base di penicilline, cefalosporine e macrolidi non sia stata efficace.
In Italia la somministrazione e la vendita di suddetti farmaci è possibile solo e tassativamente previa prescrizione medica. Fare una scelta poco consapevole e senza i suggerimenti di chi ha esperienza può portare ad effetti molto pericolosi.
Se ti stai chiedendo dove comprare gli antibiotici senza ricetta, una soluzione può essere la farmacia online, dove mediante un modulo specifico che darà accesso ad una prescrizione virtuale puoi ottenerli in versione generici e non solo.
Si fa obbligo al consumatore di essere a conoscenza delle avvertenze valide in generale per tutti i farmaci con scopo antibiotico, si prega inoltre di consultare un esperto che ti può illustrare a cosa servono gli antibiotici e se ne hai veramente bisogno in base alla tua situazione clinica:
Di solito gli antibiotici vengono assunti per via orale, per alcune patologie è necessario iniettarli per via endovenosa, in questi casi contattate un infermiere o un sanitario che possa aiutarvi a svolgere tale operazione.
Ingerire troppi farmaci può essere dannoso per il corpo; a volte però a causa di alcune patologie, anche gravi, non si può fare a meno di seguire lunghe terapie prescritte da un esperto. In questi casi, al termine del ciclo di medicinali, è bene depurare il corpo. Consumare molta acqua durante e dopo la cura può essere di grande aiuto in quanto permette all’organismo di non essere disidratato. In aggiunta utilizzare dei probiotici può essere di aiuto per la flora batterica che è stata alterata.
Disintossicarsi dagli antibiotici è quindi possibile e necessario: acqua, frutta, attività fisica sono degli ottimi alleati per questo importante scopo post terapia.
Ognuna delle classi di antibiotici e ciascun antibiotico presenta delle controindicazioni di cui è obbligatorio essere a conoscenza prima dell'assunzione degli stessi che comunque deve avvenire esclusivamente su prescrizione medica. Si segnala che alcuni antibiotici possono interferire con altri farmaci che un paziente sta già assumendo così come possono variare il loro effetto in base all'età dell'assuntore. Inoltre il consumatore deve essere certo di non essere ipersensibile ai principi attivi presenti nell'antibiotico.
Le medicine contro le forme batteriche possono avere degli effetti indesiderati che variano in base al soggetto che le utilizza e in base all’antibiotico stesso. Se dovete seguire una terapia a base di antibiotici, come ad esempio lo Zitromax e non solo, conoscere gli effetti collaterali a breve e lungo termine, questi sostanzialmente si equivalgono. Nel momento in cui ne riscontrate uno rivolgetevi al medico di base.
È risaputo che l’azione antibiotica altera la normale flora batterica propria dell’organismo; per esempio quando si parla di alterazione della flora batterica a livello vaginale, talora in corso di terapia antibiotica le donne possono sviluppare la candida genitale. Se vi state chiedendo se esistono probiotici resistenti agli antibiotici, la risposta è affermativa: questi, infatti, permettono di ripristinare la flora batterica compromessa dall'utilizzo terapeutico dell'antibiotico.
Dovete prima di tutto sapere che durante l’assunzione di una terapia farmacologica è necessario attenersi in modo preciso alle modalità d’uso e non agire diversamente. Le terapie a base di antibiotici inoltre prevedono di non mangiare alcuni alimenti che possono interferire con l’assorbimento dell’antibiotico: pompelmo, eccesso di calcio, lieviti e zuccheri.
Non si deve inoltre stare troppo esposti al sole in quanto i principi attivi reagiscono con la luce solare e possono causare reazioni allergiche. Non si deve nemmeno consumare alcol o interrompere prima del dovuto la terapia.
Associare bevande che hanno una gradazione alcolica e rimedi farmaceutici è un’idea malsana che non deve mai essere presa in considerazione. Quando sono in corso delle infezioni all’interno del nostro organismo è bene fare in modo che queste spariscano celermente evitando qualsiasi tipo di ostacolo che ne possa compromettere l’efficacia, correndo il rischio di fare danni anziché curare.
È fatto obbligo quindi di non mischiare antibiotici e alcol in quanto questo può avere delle conseguenze negative: ad esempio il consumo alcolico, se vi è un’infezione in atto, può aumentare la probabilità di incorrere in danni a livello dei muscoli e provoca anche un sovra sforzo dei reni. In caso di terapia a base di isoniazide, l’associazione può provocare gravi danni al fegato che è già stressato dalla cura farmacologica.
Già, è proprio così, ciò che ti è sempre stato detto corrisponde al vero ed è una regola ferrea e che va rispettata alla lettera per evitare di stare male e vedere svaniti i sacrifici di una terapia seguita in modo impeccabile.
Insomma, evitate quindi, di unire le due sostanze se non volete aumentare la possibilità di stare molto male e rendere inutile l’azione antibiotica.
Esperto in Urologia e Andrologia, il Dottor Fabio Castiglione si è formato al San Raffaele di Milano. Membro del Comitato Europeo di Medicina Sessuale e dell'European Board of Urology, ha avuto esperienze internazionali in Belgio dove ha preso in considerazione le cellule staminali per curare la disfunzione erettile e in India dove ha imparato tecniche chirurgiche all'avanguardia per trattare la stenosi uretrale. Nel Regno Unito è stato premiato come miglior esperto di medicina sessuale e nominato Prostate Cancer UK Champion.
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